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ATTREZZI PER PREPARARE IL CIBO
ATTREZZI PER PREPARARE IL CIBO - Come in tutti i settori anche nella preparazione del cibo nel secolo scorso gli strumenti hanno subito notevoli trasformazioni per alcuni, o l’oblio per altri.
La grattugia -Tra le grattugie, lo strumento più antico era quello in lamiera, il secondo quello a rulli che di fatto anticipava le moderne macchine elettriche.
Le macchinette del caffè - ancora nel primo novecento erano possedute da pochi, il caffè in genere era d’orzo e si preparava in pentolini, poi verso l’anni cinquanta divennero popolari le macchinette napoletane e infine le moka. Normalmente il caffè si comprava in grani, per cui era immancabile il macinino da caffè o orzo.
I levatappi - Il consumo del vino era abbastanza comune anche nell’ottocento, ma generalmente veniva spillato da botti o damigiane, e per i più poveri generalmente era mezzovino, ovvero vino creato mettendo acqua selle vinacce dalle quali si era già spillato il vino, da ciò si deduce che il leva tappi era un bell’oggetto ma certamente di scarsissimo utilizzo almeno sino agli anni Cinquanta.
La pistarola e la mezzaluna - Per il taglio del prezzemolo o cipolle era d’uso comune la cosiddetta pistarola, ovvero un assa, e una mezzaluna, ma non mancavano le alternative con coltello fissato su un mini tagliere o il più tecnologico passaverdure a manovella da tavolo. D’uso comunissimo era il cestello per sgocciolare l’insalata, fatto in filo d’acciaio, per essere efficace doveva essere usato all’apertole ove lo sgocciolamento dovuto ad una specie di centrifugazione non creava problemi.
I mestoli - Molto probabilmente nelle famiglie più povere il numero di mestoli si limitava ad uno o due, ma le cucine necessitavano di tre tipi di mestoli:
Il mestolo normale - Generalmente in ottone, (poi nella seconda metà del ‘900 spesso sostituito dal più economico in alluminio) come primo utilizzo serviva per il prelievo dell’acqua dal secchio posto sul secchiaio, per questo utilizzo in genere il manico era dotato di un archetto che consentiva di appenderlo al secchio. Ove economicamente disponibile un secondo mestolo si dedicava al prelievo dei brodi, zuppe e minestre per riempire scodelle o fondine.
Il mestolo forato per il brodo - Nella preparazione dei brodi, in particolare per quelli con carne, durante la bollitura sulla superfice del liquido si formava una schiuma che andava eliminata con un mestolo forato che poteva essere in rame, o acciaio smaltato, nelle versioni più economiche in fili o reti di ferro. Per questo utilizzo in dialetto venivano definiti sciumaroli.
Il mestolo forato per il fritto - Per questo utilizzo la forma più efficace era del tipo piatto più efficace nella raccolta del fritto o nella voltatura del cibo nella padella. Nei casi di indisponibilità del mestolo specifico si poteva usare il mestolo forato rotondo o eccezionalmente una paletta in legno.
Il mestolo per l’acqua calda - Con l’arrivo delle stufe economiche dotate di vaschetta per la produzione dell’acqua calda arrivo anche un particolare tipo di mescolo, con una forma ovale, che consentiva di entrare nella parte bassa della vaschetta.
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Data creazioneMercoledì, 18 Novembre 2020
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Ultima modificaSabato, 21 Novembre 2020