GANCIO DI TRASCINAMENTO – Per far uscire il maiale dal suo locale non bastano le parole, si utilizza un gancio appuntito con un manico in legno della lunghezza di una cinquantina di cm. Il gancio viene infisso sotto il collo del maiale e a questo punto l’animale è costretto a seguire la direzione verso la quale viene tirato.
ATTREZZI PER L’UCCISIONE DEL MAIALE – portato il maiale nel luogo adatto all’uccisione si operava con vari attrezzi:
- Coltello corador – Le tecniche d’uccisione sono mutate nel tempo, la prima utilizzata per millenni consisteva nell’utilizzo di un pugnaletto definito “corador” che veniva infisso sotto la zampa anteriore per colpire il nel cuore.
- Spinotto – Successivamente si utilizzo uno strumento composto da una guida al cui interno scorreva una specie di chiodo, lo strumento veniva appoggiato sulla tempia, poi con un mazzuolo di legno si batteva sul chiodo che si piantava nel cervello causando una morte rapida e quasi indolore.
- La tecnica attuale, molto simile a quella precedentemente descritta prevede l’utilizzo di una pistola con colpo sparato nella tempia.
OPERAZIONI DI PULITURA - Una volta ucciso il maiale veniva sgozzato per far uscire il sangue. Quindi si procedeva al lavaggio della pelle con acqua bollente e successivamente alla rasatura dei peli con coltello affilato.

Pulitura del maiale
Pulito, il maiale veniva sezionato in mezzene appese con ganci ad un soffitto, scaletto o altra struttura in grado di portare un peso variante dai 150 ai 200 Kg. Gli strumenti utilizzati erano un coltello per le parti molli, e la mannaia per il taglio delle ossa.
GANCI DI SOSPENSIONE – A maiale ucciso lo si appendeva a testa in basso con due ganci in acciaio e si avviava la procedura di sezionamento in mezzene.

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Divisione in mezzene |
Mezzene |