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LE SEGHE
LE SEGHE (RESGHE) - Le varie tipologie di seghe hanno in comune l’utensile che realizza il taglio, ovvero una lamina di acciaio dello spessore di circa un millimetro, dotata nel lato inferiore (quello che taglia) di una serie di denti triangolari, che vengono piegati alternativamente uno a destra, l’altro a sinistra e così di seguito per dare strada, ovvero realizzare un taglio di circa un millimetro più largo dello spessore della lama. A questa logica di denti asimmetrici fa eccezione solo la tipologia di sega da taglio alberi (resgoni) che dovendo operare con due persone è dotata di denti a profilo simmetrico per poter tagliare sia quando tira l’uomo posta da un lato, che quando tira quello sull’altro lato.
Direzione di taglio - L’ effetto di taglio viene prodotto dal fronte del dente, quindi nelle varie seghe (resgone escluso) avremo una direzione o verso nel quale si effettua il taglio e l’altro verso ove si riposiziona le sega senza realizzare taglio. Lo schizzo sottoesposta indica le caratteristiche dimensionali della lama.
IL RESGONE – Come dice il nome dialettali è la sega più grossa, la sua lama a lunghezze variabili da 130 – 160 cm e altezza di 10 – 12 cm. Come già affermato serve per il taglio di tronchi e grosse travi. Si dice che per certi tagli il troco veniva posato a terra sopra una buca entro la quale si posizionava uno dei due operatori.
LA SEGA A DUE MANI – E’ la più comune sega da falegname, è dotata di un telaio in legno che nella parte inferiore fissa la lama con due pernetti, e nella parte superiore una coppia di corde tese tra i due montanti , tramite un piccolo legno posto tra loro realizza un tirante che avvicinando la parte superiore dei montanti li allontana nella loro parte inferiore ove sono i due pernetti, mettendo in tensione la lama della sega. Questa sega avrebbe un grosso limite nell’altezza massima di taglio che resterebbe limitata alla distanza tra lama e asse centrale del telaio, questo limite è però superato dalla possibilità di orientare la lama in modo trasversale al telaio, in questo caso però il limite si ripresenta sulla larghezza del corpo tagliato. Naturalmente esistono varie dimensioni di seghe e in particolare di lame. L’altezza della lama ha una ben definita funzione, ad esempio se si vuole realizzare un taglio rettilineo una elevata altezza della lama fornisce una guida all’operatore per mantenere la direzione assunta. Diversamente se si vuole realizzare un taglio con curve la lama dovrà essere particolarmente bassa. La tabella sottostante indica le dimensioni minime. e massime della lama.
Lama |
Min. |
Max |
Lunghezza |
50 cm |
90 cm |
Altezza |
5 mm |
50 mm |
Come accennato i denti nei vari tipi di seghe a due mani sono orientati, ma esistono alcune eccezioni, probabilmente per utensili usati contemporaneamente da due operatori ove i denti sono simmetrici.
Una variante strutturale della sega a due mani è la tipologia da muratore, ove il telaio molto più essenziale è realizzato in ferro. Un ulteriore variante strutturale è la sega con lama centrale rispetto al telaio.
IL SARACCO – E’ una sega che si usa con una sola mano, quindi molto meno efficace di quella precedentemente descritta, quindi adatta a tagli spessori modesti, e presenta il vantaggio di non avere limiti nella altezza del taglio da realizzare poiché non ha telaio. Strutturalmente la lama generalmente ha una forma triangolare, ovvero più larga sul lato del manico. Esistono però anche e alcuni tipi con lama corta e spessore della lama di due o tre mm consentono di realizzare scassi per vetri o altro.
IL GATTUCCIO – E’ simile al saracco, ma ha una lama molto bassa e questo gli consente di poter realizzare tagli inclinati, e usandolo dove la lama è più bassa, si possono realizzare curve con raggi di pochi centimetri. Ovviamente data la struttura della lama molto bassa non è adatto al taglio di corpi di spessore superiore a due o tre centimetri.
LA SPIZZATRICE – Per realizzare tagli ad angolo tipo per cornici, lo strumento utilizzato è la spizzatrice, composta da una resga montata su un telaio metallico che la mantiene in guida sull’asse verticale, il tutto inserito su un basamento in legno che consente di scegliere l’angolazione di taglio desiderata. L’elemento da tagliare viene sistemato sul basamento dopo aver sollevato la resga entro il suo telaio, con una mano si mantiene bloccato il legno, con l’altra si aziona la resga.