QUALE VISIONE DI SVILUPPO URBANISTICO E DI SERVIZI ? - Negli ultimi vent’anni, esaurito il boom industriale, la politica, laddove ha ben operato, si è misurata con le problematiche sociali ed ecologiche; ha dovuto cercare di favorire le occasioni di occupazione e, se possibile, incentivarle con una visione che non mirasse ad una semplice difesa dell’esistente ma, guardando avanti, che immaginasse possibili evoluzioni e vocazioni per il territorio. Può sembrare anomalo parlare del futuro quando si imposta un quadro storico, ma è profondamente miope leggere la storia senza cogliere gli indirizzi che questa ha o può fornire per impostare le scelte di domani. Per questo si ritiene importante aprire un dialogo con gli amministratori che hanno gestito la cosa pubblica negli ultimi anni, per cogliere le loro visioni e recuperarne i valori positivi eventualmente perduti.
Come visto dal quadro della popolazione, siamo in un comune policentrico, suddiviso in cinque frazioni, delle quali Monticelli da sola ha quasi il 50% della popolazione comunale. Credo che sino ad oggi lo sviluppo sia stato lasciato alle richieste di mercato, senza alcun piano di contenimento o sviluppo di un’area o l’altra. Per i servizi vi è stata l’esigenza di fornire per ogni centro un sistema di servizi locali che non portasse alla peregrinazione degli abitanti da una parte all’altra. Ogni frazione ha i suoi campi sportivi, ecc. ma inevitabilmente alcuni servizi difficilmente sono riproponibili frazione per frazione. Si è così creato un polo scolastico in Basilicagoiano, frazione centrale del territorio, ma con solo il 15% della popolazione, col risultato che l’ 85% degli studenti deve utilizzare un mezzo per andare a scuola, (fosse stata fatta a Monticelli si sarebbero mossi con mezzi solo il 50%). Se ad esempio pensiamo ad un centro commerciale,( vedi il progetto Conad ubicato nella principale frazione), questo può rappresentare un polo commerciale di valenza comunale, anche se Tortiano sarà in parte attratto da Traversetolo, Montechiarugolo da Montecchio e Basilicanova da Parma. Detto questo solo per dare un quadro della complessità, penso che l’amministrazione debba muoversi su un doppio binario: da un lato favorire le soluzioni dei problemi locali delle singole frazioni, dall’altro studiare una politica di polo per alcune esigenze o opportunità, che non possono essere parcellizzate sino a immaginarne sedi in frazioni da 500 abitanti, o localizzate in piccole frazioni per un falso concetto di ripartizione democratica. Se poi pensiamo alla possibile o probabile fusione tra comuni, quali visioni per il nostro territorio ?
Piano regolatore, ecc