LE TERME DI MONTICELLI - La nascita delle terme a Monticelli è certamente dovuta da un lato al caso, dall’altro alla ferma volontà di Italo Borrini, che nel 1924, scavando un pozzo a scopo irriguo, scopre una vena di acqua salsobromoiodica, e nel 1927 ha già attivato il primo stabilimento termale, nel quale si potevano realizzare le stesse cure della famosa Salsomaggiore Terme .

Il corteo delle vasche per trattamenti termali che transitano da via Repubblica ( Parma) a Monticelli.

La presenza delle terme porta a modificare il nome della località, sino ad allora definita “Montepelato”, in Monticelli Bagni, come riporta la cartolina del 1930 raffigurante via Marconi. Successivamente, nel 1934, si arriva al toponimo attuale “Monticelli Terme”.
Immagini pubblicitarie dell’attività e della linea di pullman Reggio E. Monticelli.
Dalla rivista del Touring Club Italiano del 1936 troviamo la sottoesposta recensione.



La tabella sottoesposta riporta il numero di utenti dal 1926 al 1994.


Sala inalazioni negli anni ‘50
Passano gli anni e cambiano le priorità. Le cure sono sempre attive, ma l’esigenza del benessere e della bellezza incombono, e così anche le terme si adeguano, come mostra la foto.

Le acque salsobromoiodiche avevano un elevatissimo contenuto minerale. Il residuo fisso di 139 gr. conteneva:
Elementi
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Sodio
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Cloro
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Iodio
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Bromo
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Altro
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Contenuto gr.
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47,58
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76,89
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0,02
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0,40
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14,11
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Dunque le caratteristiche delle acque, e l’intraprendenza del Borrini, portarono alla realizzazione di uno stabilimento per la produzione dello iodio, attivo già dal 1930 (realizzato quattro anni dopo il primo stabilimento italiano realizzato a Salsomaggiore).

La produzione era dell’ordine dei 30 Kg giorno, con trattamento di alcune migliaia di litri d’acqua. La grande quantità d’acqua da scaricare e l’elevatissimo contenuto di sale obbligarono alla costruzione di una conduttura interrata dell’ordine di sette chilometri che dallo stabilimento conduceva i reflui nell’Enza nei pressi di Martorano. A questo proposito, dalle memorie di Ferrari Aldo, ricordiamo che nel periodo bellico quest’acqua veniva raccolta e utilizzata dai contadini locali per realizzare del sale da cucina,( in effetti il contenuto di cloruro di sodio sul residuo fisso era dell’ordine del 90% il restante 10% … ma era tempo di guerra). Successivamente, nel 1935, il Borrini ottenne la concessione demaniale per la produzione del bromo: queste due produzioni proseguirono sino al dicembre del 1952. Dell’estrazione del metano, realizzata sempre dai pozzi locali, abbiamo già trattato nel capitolo ambiente. Qui riportiamo le foto dello stabilimento di compressione e la foto della prima auto attrezzata per il metano: particolare strano la scritta sulla portiera è in inglese, e dice “ First Vehicle CNG converted in 1939”.

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