Nel 1901 si inaugurò la tramvia a vapore, che collegava il Pilastrello con Montecchio; pochi anni prima si era realizzata la tramvia Parma-Traversetolo. Con il progredire della motorizzazione, l’opera divenne rapidamente obsoleta, sicché nel 1937 si procedette allo smantellamento dei binari, con conseguente allargamento della sede stradale e si sostituì il treno con un servizio di corriere.

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Il tram sul ponte |
La stazione di Montecchio |
Sezione della carta regionale delle ferrovie e orario del treno del 1917
Con il ponte e la tramvia, Montechiarugolo usciva da quella situazione di isolamento che la mancanza di strade di collegamento tra le sue frazioni (con l’esclusione di Basilicanova) lo isolavano dai traffici di passaggio. Una parte della borghesia locale ne era cosciente, ma un’altra parte abbastanza consistente viveva a Parma e non aveva interesse allo sviluppo del territorio. Certamente per arrivare alla realizzazione fu determinante l’impegno organizzativo del comune di Montecchio.
Certamente a portare alfine l’amministrazione di Montechiarugolo ad approvare il progetto influirono alcuni lungimiranti amministratori, quali il Taverna, ma non ultimo le voci della probabile realizzazione di un ponte a S. Polo, che avrebbe allontanato di decenni la possibilità di realizzare quello di Montecchio, furono decisive per la realizzazione dell’opera. Da una cartina scolastica dei primi del novecento vediamo le tranvie a vapore del parmigiano e tra queste la Parma-Traversetolo (istituita nel 1894) e il raccordo Pilastrello Montecchio.