Elenco delle storie
LA SECONDA GUERRA D'INDIPENDENZA 1859
LA II° GUERRA D’INDIPENDENZA 1859, DAL DUCATO AL REGNO D’ITALIA – Nello stato piemontese il conte Cavour conscio della potenza austriaca verificata con la sconfitta di Custoza, cercò di fare emergere lo stato piemontese nel contesto europeo, partecipando con successo alla guerra di Crimea. Una testimonianza locale è rappresentata dalla tomba (Cimitero di Montechiarugolo) del colonnello Scofiero che partecipò alla guerra di Crimea.
I bersaglieri di Lamarmora in Crimea
In un clima di miglior visibilità internazionale, il Cavour riuscì a stipulare un’alleanza con Napoleone III°, con la quale la Francia s’impegnava a combattere a fianco del Piemonte, in caso di attacco austriaco. L’accordo prevedeva per l’Italia il seguente futuro assetto:
Nel 1959 Cavour incarica Garibaldi di organizzare un corpo di volontari, anche per provocare l’Austria. Infatti, il 29 aprile l’Austria dichiara guerra al Piemonte: inizia così la Seconda Guerra d’Indipendenza. Le truppe franco piemontesi si battono e vincono a Palestro, Montebello, Magenta; Garibaldi nel contempo con i suoi volontari opera nelle Prealpi. Seguono le vittoriose battaglie di Solferino e S. Martino. Nel frattempo insorgono il granducato di Toscana e il ducato di Parma e Piacenza. In questa guerra almeno una decina di cittadini di Montechiarugolo partecipano come volontari, alle battaglie di Solferino e S. Martino; tra questi Gaetano Pezzani, che muore in battaglia, Franceschi Luigi, che viene ferito, Carbognani Tancredi, Marconi Giovanni, Albertelli Ciro, Paini Luigi. Il 12 luglio 1859 il consiglio comunale di Montechiarugolo fa atto di dedizione a Vittorio Emanuele II°, dichiarandosi all’unanimità per l’annessione al regno di Sardegna. In questo clima Napoleone III° capisce che le insurrezioni porteranno alla nascita di uno stato unitario, e temendo che diventi troppo ampio, in totale autonomia e segretezza l’ 11 luglio stipula l’armistizio con l’Austria. Con questa guerra il regno di Sardegna cede alla Francia Nizza e la Savoia ma si annette la Liguria, la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Toscana.
Il Regno dopo la II° Guerra d’Indipendenza del 1859
Bloccata la conquista del Veneto per la scelta di Napoleone III°, Cavour da via libera a Garibaldi per la spedizione di Quarto ( traccia rossa ). I garibaldini partono da Quarto il 5 maggio 1860, il 27 maggio entrano in Palermo e il 7 settembre sbarcano a Napoli: in ottobre Garibaldi rimette il comando delle proprie truppe a Vittorio Emanuele II°. Il 14 marzo 1861 Vittorio Emanuele II° viene ufficialmente proclamato re d’Italia.
Esercito piemontese, spedizione dei Mille di Garibaldi
L’incontro di Teano
Pochi giorni dopo la firma dell’armistizio, mentre Parma era gestita da un governo provvisorio, il comando della guardia nazionale provvede all’arresto dei militari dell’esercito ducale aventi residenza in Montechiarugolo: tra questi Montecchini Antonio, Giuffredi Luigi e Sante Giacomo. I tempi e le informazioni erano confuse, tant’è che si ricercarono anche ex-militari, quali Petrolini Giuseppe, Petrolini Odoardo e Acciolini Sante, che da informazioni risultarono accorsi volontari nei cacciatori del Magra.
Si diceva di tempi confusi e così anche tra chi era di leva vi furono fughe. Tra i ricercati : Carretti Ferdinando, Cantarelli Francesco, Masola Luigi, Saccani Amodio, Cavazzini Guglielmo, Dalcò Andrea Colla Pietro, Monica Mosè, Mazza Pietro, Campanini Benedetto, Ferrari Arturo, Vitali Cipriano, e i già arrestati Montecchini Antonio, Giuffredi Luigi e Sante Giacomo. Sembra, però, ( secondo il Fiorini) che Cavazzini Guglielmo e Lanzi Clemente vennero arruolati nell’esercito regio per servigi resi. Nel marzo del 1860 a Montechiarugolo, 1.100 elettori (non più 33) votarono a favore dell’annessione al regno di Sardegna: non si hanno i risultati numerici, ma vale ricordare che in tutto l’ex ducato su 427.512 votanti i contrari furono 1.506.
Adesione al Regno di Sardegna
-
Data creazioneDomenica, 03 Maggio 2020
-
Ultima modificaLunedì, 21 Settembre 2020