LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE - Il secolo dei lumi si chiude e le idee scientifiche si concretizzano in macchine, non è certamente la realtà del nostro territorio che resta tranquillamente agricolo, ma in Inghilterra nel 1790 inizia l’utilizzo della macchina a vapore nei filatoi. Il primo settore a risentire dello sviluppo tecnologico è il mondo della tessitura in generale, ma a breve ( 1814 ) nascerà la prima locomotiva a vapore. Il processo di sviluppo industriale può sembrare lento agli occhi di un contemporaneo, gli aratri sono ancora in legno, le carrozze sono trascinate dai cavalli, le segherie e i mulini marciano con energia idraulica e l’energia motrice in agricoltura e fornita dagli animali, ma con lo sviluppo della ferrovia cresce l’utilizzo dell’acciaio, che lentamente inizierà ad affiancarsi al legno e a sostituirlo in varie parti di attrezzi, nel 1850 l’acciaio da elemento quasi prezioso diventa d’uso sempre più comune e la sua produzione raggiunge le 28.000 tonnellate anno, per quel tempo è una vera rivoluzione. Nella seconda metà del secolo il processo d’industrializzazione si presenta come una seconda rivoluzione industriale, le scoperte scientifiche della chimica, dell’energia elettrica, del petrolio portano ad un espansione vertiginosa. Nel 1836 viene realizzato il telegrafo, nel 1867 la dinamo nel 1879 la lampadina di Edison, nel 1886 si utilizza l’elettrolisi per la produzione dell’alluminio, nel 1890 si realizza il primo motore a scoppio, nel 1899 la Bayer inventa l’aspirina e a fine secolo l’acciaio e ormai il materiale fondamentale nelle costruzioni degli attrezzi e al sua produzione annua raggiunge i 28 milioni di tonnellate ( 350 volte la produzione del 1850).