DA Carlo II° a Carlo III° - Avendo abdicato Carlo II°, ritorna a Parma il figlio Ferdinando Borbone che assume il titolo di duca col nome di Carlo III°.

Nel 1850, il Duca pensando di trovare copertura alle tensioni dovute alle guerre d’indipendenza, emanò un editto per realizzare un corpo volontario di riserva. A Montechiarugolo risposero quattro cittadini, Del Re Giuseppe di anni 63, Melegari Pietro di anni 55, Bardiani Giuseppe di anni 25, Franchi Siflo di anni 32, tutti privi di istruzione, e senza esperienze militari. Nel 1852 l’esercito affittò una casa (di proprietà dei Borri), sita in centro al capoluogo, ove presero alloggio una decina di Reali Gendarmi, un vicebrigadiere ed un Brigadiere, quest’ultimi con famiglia.
Sono anni nei quali il potere vede ombre anche dove non esistono, ne è prova il testo di un ordinanza del Podestà, che stabilisce gli orari di esercizio di osterie e motiva la scelta come misura tendente a evitare i delitti.

L’UCCISIONE DEL DUCA CARLO III° - Carlo III° - governò in modo piuttosto dispotico, al punto che il 26 marzo del 1854 venne ordita una congiura e il duca fu ucciso col pugnale da certo Antonio Carra .
Il ducato passò al figlio Roberto, di soli 6 anni.

In sua vece la madre Luisa Maria ne esercitò la reggenza, sino allo scoppio della seconda guerra d’indipendenza. Nella foto è riprodotta la copertina di un volume “Il pont ad mez” che traccia la storia della nascita e fine (con la nascita del Regno d’Italia) della banca degli stati parmensi.