IL POZZO PRIVATO - come alternativa al consorzio, già dai primi anni del novecento alcuni poderi hanno iniziato a dotarsi di pozzi irrigui di proprietà, svincolandosi così dai limiti consortili, le prime pompe erano azionate da appositi motori a scoppio collocati in casette poste sulla testa del pozzo. Attorno agli anni 50 - 60 si è cominciato a dotare i pozzi con le più moderne elettropompe, spesso alimentate da annesse cabine di trasformazione. Per anni l’irrigazione veniva gestita ancora con fossi, sino alla disponibilità dei sistemi a pioggia. Con questa tecnica aumentava fortemente l’efficienza del sistema che richiedeva così meno acqua rendendo più facile l’irrigazione. Con la crescita del numero dei pozzi naturalmente si abbassò la falda acquifera e attualmente i pozzi irrigui operano attorno ai 90- 100 m di profondità. In alcuni poderi si realizzarono bacini irrigui che consentivano di accumulare acqua di provenienza dal pozzo, ad esempio nelle ore notturne, e poi utilizzarla in una o più derivazioni durante la giornata.

Bacino irriguo in calcestruzzo a nord di Basilicanova