Nel dicembre del 1921 il partito assunse la denominazione di Partito Nazionale Fascista (PNF). Nel ottobre del 1922 14.000 squadristi si diressero su Roma (il tentativo di passare in Parma fu impedito alla squadre fasciste dalle barricate nuovamente erette dalla popolazione nell’Oltre torrente).
A Roma il re, anziché ordinare di disperdere i manifestanti, accolse Mussolini e gli affidò l’incarico di formare un governo, pur avendo solo 35 deputati su 533 seggi.
Medaglie inneggianti la marcia su Roma ( museo)

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Marcia su Roma 27 OTTOBRE – 1° NOVEMBRE 1922 |
ROMA RIVENDICA I SUOI LIBERATORI |
Fascia fascista |
Nel ‘23 venne modificata la legge elettorale, che nella nuova versione assegnava i due terzi dei seggi al partito che otteneva il 25% dei voti. Il 30 maggio del ‘24 Matteotti alla Camera denuncia le intimidazioni e i brogli avvenuti nelle ultime elezioni: il 10 Giugno viene assassinato e l’anno successivo Mussolini si assume la responsabilità di tutti i delitti fascisti. Nel 1926 vengono aboliti tutti i partiti ad eccezione di quello fascista e viene reintrodotta la pena di morte, a suo tempo abolita dallo stato italiano nel 1870. Nel 1929 viene stipulato il Concordato (Patti lateranensi) tra il Vaticano e l’Italia e il cattolicesimo diventa religione di stato.
Per una sintesi del rapporto tra stato e cittadini è interessante lo specchietto sottoesposto tratto da un testo di storia del prof Francesco Maria Feltri.
