IL FORAGGIO - Oggi come ieri è la principale destinazione del terreno agricolo, certamente in tempi antichi con le lavorazioni manuali erano prevalenti i prati stabili, adatti sia al pascolo che alla fienagione, attualmente sono invece percentualmente preferiti foraggi da seminativi annuali o meno che danno rese più elevate. Il taglio avveniva con le falci (la frena), con due o più uomini che partendo alle prime luci dell’alba lavoravano fianco a fianco sino a che il caldo permetteva, alternando falciate a passate di pietra abrasiva ( la preda) per rinvigorire la lama e a bevute di mezzovino lungo ma proprio lungo. L’erba falciata, veniva poi rimossa periodicamente per uniformare l’essicazione, con forchette, successivamente rastrellata e infine raccolta e caricata con le forchette sui carri trainati da animali. L’intero processo per un ettaro di terreno occupava circa xx giornate uomo, oggi con il taglio a mezzo di falciatrici- condizionatori, movimentazioni con girelli e rastrelloni, quindi imballata in balloni da 7q.li, raccolti e trasportati con carri auto caricanti, il tutto realizzato in circa xx ore di lavoro.

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Moderna falciatrice a traino e voltafieno.

Il fieno in balloni cilindrici.