I CONSORZI D’IRRIGAZIONE LA RETE DEI FOSSI E LE REGOLE - In passato sono stati costituiti i seguenti consorzi :
- Consorzio della Spelta;
- Consorzio del rio Zolle;
- Consorzio del rio Zollette;
- Consorzio irriguo di Monticelli;
- Società del Canale Maggiore
- Canadello dei Rossi
- Canaletta Mamiano Monticelli
Questi Consorzi si preoccuparono di realizzare una rete di canalizzazioni che alimentate dal canale o Rio primario a mezzo di apposite chiuse metalliche dotate di cremagliera e lucchetto, poste sui canali, creavano con lo sbarramento azionato dall’addetto alla rete d’irrigazione “ Campèer ,“ l’innalzamento del livello d’acqua del canale in quel punto, e il conseguente scorrimento verso le canalizzazioni secondarie ai poderi degli aventi diritto. Questi turni di diritto erano precisamente fissati in giorni e ore per ogni podere, e prevedevano anche l’obbligo di mantenere pulito il corso del canale o fosso che attraversava il suo podere per servire quelli più a valle. Come in tutte questioni sociali non erano infrequenti le liti per prelievi abusivi avvenuti a monte degli eventi diritto, oppure per la scarsa tenuta dei fossi che comportavano spesso il mancato arrivo dell’acqua all’avente diritto. Due interi faldoni sono dedicati al Consorzio irriguo per Monticelli, costituito negli anni venti, tra il 1927 e il 28 si realizza il sistema di presa con galleria filtrante posta sul torrente Parma all’altezza dell’abitato di Mamiano, tale opera viene contabilizzata in £ 285.706,89. Dall’allegato bilancio del 1942, si evince la presenza di un mutuo di 450.000£, dal che si può immaginare che l’intera opera sia potuta costare circa 500.000 £.


Bilancio attività consorzio

Elenco soci del Consorzio
In tempi relativamente recenti, la costruzione di un pozzo (prima della seconda guerra mondiale ) a Nord di Basilicagoiano, provocò l’essicazione delle sorgive di località Fontane con conseguente perdita di alimentazione del rio Zollette, e Zolle, questo portò ad una causa che si protrasse sino agli anni cinquanta.
I MULINI - Dei vari mulini che traevano energia dai canali sono rimasti attivi solo il mulino Cerioli, sorto nell’area ove sino all’ottocento operava la fabbrica delle polveri ardenti, e il mulino della Resga, che prendeva il nome dal fatto che oltre all’attività molitoria era attiva una segheria, entrambi a suo tempo alimentati dalla Spelta, sono stati elettrificati negli anni 50. Posti invece sul canale Maggiore, esistenti come edifici, ma non più attivi abbiamo il mulino di Vojano, il mulino di Pairano ??, e il Mulino Sforza.
