Elenco delle storie
TESSILE: CANAPAI E BACHI DA SETA
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Periodo StoricoDal Regno d'Italia a fine Ottocento
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Argomento storicoL’agricoltura nella seconda metà dell'800
Canapai - La canapa era coltivata nella maggior parte dei poderi per trarne la fibra tessile che serviva alla famiglia. Nelle piante del catasto del 1822 sono ben identificabili, a fianco di molti edifici agricoli, le buche per la macerazione e i terreni dedicati alla crescita della canapa. Questa fibra tessile si seminava intorno a Pasqua e arrivava a maturazione in tre o quattro mesi. Si cimava la testa, quindi la si falciava e la si metteva ad asciugare. Veniva poi collocata a macerare nelle vasche o buche ( maceri ), coperta da sassi perché rimanesse sott’acqua circa due settimane. Veniva dunque lavata per togliere la scorza e lavorata con una specie di gramola, simile a quella da pane per liberare le fibre. Quando era asciutta, la si insaccava e si aspettava il “conzen” che, con l’uso di particolari pettini costituiti da 3 o 4 file di punte di ferro lunghe 8-10 cm infisse in un supporto in legno, sfilacciava le fibre che venivano poi suddivise in tre tipologie di qualità:
- Carsò, ovvero le fibre migliori per uso tessile,
- Stople'na, una via di mezzo,
- Stoppa per usi idraulici.
Fase di raccolta | preparazione dei fasci per la macerazione |
Cardatura con la gramola | Il conzèn selezionava le qualità delle fibre |
Ottenuta la fibra restava il lavoro della filatura e quindi della tessitura, attività riservate alle donne di casa.
Un elenco d’archivio del 1862, di cui riportiamo uno stralcio, fornisce ottantadue nominativi di famiglie che disponevano di un telaio. Di questi, 8 dichiarano di tessere lino, cotone e canapa, altri 26 cotone e canapa e i restanti 52 solo canapa.
Dalle memorie di Mazzoni emerge che ancora durante la Seconda Guerra Mondiale nel suo podere si seminava la canapa, la si portava a macerare in uno dei due maceri esistenti nella frazione di Basilicagoiano e la madre in inverno la filava e la tesseva.
L’ALLEVAMENTO DEL BACO DA SETA NELL'OTTOCENTO – I pochi filari di gelso rimasti sul territorio ci ricordano che un tempo veniva allevato il baco da seta: si hanno infatti note dell’impegno del Du Tillot (periodo borbonico ) nel 1750 e nel 1816 del conte Neipperg (governo di Maria Luigia ) per incrementare quest’attività.
Il ciclo vitale del baco da seta inizia nel periodo primaverile con la deposizione delle uova, la schiusa e la nascita dei bachi dopo 10 o 12 giorni. La sua alimentazione è costituita esclusivamente da foglie di gelso. Per circa 30 giorni i bachi crescono velocemente e subiscono quattro mute. A fine crescita il baco comincia ad avvolgersi nel bozzolo con un filo prodotto dalle ghiandole sericine; qui resta per circa 14 giorni, trasformandosi prima in crisalide poi in farfalla. A questo punto la farfalla buca il bozzolo ed esce; vive solo pochi giorni per accoppiarsi e deporre le uova. Per mantenere intatto il filo di seta, che può raggiungere anche i 900 metri, si provvede alla bollitura dei bozzoli per far morire la farfalla. Nelle nostre campagne, seppur in forte ridimensionamento, l'allevamento del baco da seta era ancora attivo nei primi anni Cinquanta del Novecento e si limitava alla schiusa delle uova, all'alimentazione dei bachi, fino alla costruzione dei bozzoli e alla loro vendita. Nell’archivio comunale ritroviamo due dichiarazioni datate 1851 in cui due persone affermano di lavorare la seta (bollitura dei bozzoli ) con due caldaie. Mancano i riferimenti alle quantità trattate.
bozzoli | Lettera di dichiarazione di trattare la seta |
In uno stampato del 1883 il Comune comunica alla prefettura l’andamento della produzione e i rapporti tra seme e prodotto finito. Per semplicità ci limiteremo al globale, omettendo la distinzione in seme locale e quello giapponese, dato che il primo rappresenta oltre il 90% del totale.
Once di seme poste in incubazione |
Resa in Kg. Di bozzolo per oncia di seme |
Produzione totale in Kg di bozzoli |
330 |
20,470 |
7.880 |
Quantità superiore all’anno precedente |
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Quantità uguale all’anno precedente Qualità buona |
I semi sono contabilizzati in once ( oncia = 27 grammi).
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Data creazioneDomenica, 10 Maggio 2020
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Ultima modificaGiovedì, 13 Giugno 2024