ACQUEDOTTI – L’antico acquedotto Farnese che alimentava Parma nel Seicento, in realtà fu un rifacimento di un preesistente acquedotto romano riscoperto durante la realizzazione dello stabilimento Parmacotto.) Le sue sorgenti sono ubicate tra il Montrone di Marano e la località Monte di Monticelli e si mostra con l’intercalare delle sue torrette quadrate lungo l’asse di via Traversetolo. Come ci mostra la cartolina sottoesposta, l’ acquedotto di Parma fu ripristinato e inaugurato nel 1900.

Un documento inviato alla prefettura di Parma nel 1889 ci fornisce uno spaccato della situazione dei nostri pozzi in quell’epoca.

Copia documento Pozzi
Una lettera dell’assessore Vignali Brandino del 1910 richiama l’attenzione sulla necessità di realizzare nuovi pozzi per acqua potabile nell’area di Basilicanova, poiché l’inquinamento di quelli esistenti era la quasi certa origine dell’epidemie di tifo. L’Amministrazione approvò la proposta.
Le realizzazioni o ampliamenti di acquedotti sul territorio si sono succeduti per tutti gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, (spesso tra la delibera di realizzazione, il progetto, l’appalto e la finitura dei lavori passavano una decina d’anni). Ad esempio per l’acquedotto di Tortiano troviamo un progetto dell’ing. Vigevani del 1948, una delibera del 1953, richieste di allaccio da parte dei cittadini dal ‘53 al ‘56, e sembra che del 1956 sia anche la fine lavori. Si ha notizia di un primo stralcio dell’acquedotto per Basilicagoiano nel ‘55, un secondo stralcio nel 58, l’estensione verso il cimitero nel 1960. Piuttosto sofferto anche l’acquedotto per Monticelli, che venne realizzato negli anni Cinquanta, e ultimato nel 1955, con varie vicissitudini relativamente a ben tre tentativi di pozzi realizzati in zona e verificatisi inadatti.

Foto della costruzione dell’acquedotto di Basilicanova