Elenco delle storie
1815 DALL'IMPERO FRANCESE AL DUCATO
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Periodo StoricoDa Napoleone al Regno d'Italia
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Argomento storicoIl ritorno del Cucato dal 1815 al 1848
CONGRESSO DI VIENNA IL RITORNO DALL’IMPERO AL DUCATO - Il congresso di Vienna del 1815 - La struttura degli stati italiani ritorna sostanzialmente quella del ‘700, con un importante variazione per lo stato dei Savoia che da principato diventa Regno, e incorpora i territori della repubblica di Genova, e i territori del nord assumono la denominazione di regno lombardo veneto.
Nel nostro archivio non abbiamo trovato traccia di un documento che informasse le autorità comunali della fine della struttura imperiale. Il già citato ordine di requisizione fucili è imperiale del 3 gennaio 1814, ma più specificamente il registro degli atti di morte, di seguito riportato, fissa in modo singolare il passaggio dall’amministrazione imperiale a quella ducale, (infatti l’atto registrato il 14 febbraio 1814 è redatto in francese e si riferisce al maire, quello del 17 Febbraio e in italiano e fa riferimento al podestà).
Analogamente un atto di matrimonio del 17 febbraio compare come primo scritto in italiano. Infatti è attorno alla metà di febbraio che le truppe francesi lasciano Parma ed entrano quelle austriache, che dispongono la nascita di un governo provvisorio.
Altri documenti che indirettamente confermano il cambio di gestione dello stato sono una lista di requisizioni di generi alimentari per esigenze militari, ( Vedi approfondimento agricoltura) non dichiarata ma certamente per l’esercito austriaco viste poi le liste pasti. Di requisizioni come queste, evidentemente, ne furono eseguite moltissime nel ducato, tant’è che l’ammontare dei danni di guerra pretesi dai possidenti terrieri ammontarono a sette milioni e anche se poi ridotti a 4 rappresentarono un durissimo colpo per le finanze dello stato, così che si dovette ricorrere ad un consistente prestito per farvi fronte.
Seguono, poi conti dell’osteria per i cibi somministrati ad un gruppo di ufficiali austriaci tra il 6 e il 12 aprile, nel quale per la carne non si parla di fornitura ( perché probabilmente derivata da requisizioni), ma di “conditura e cucinatura”.
In un documento del 29 aprile si informa il podestà , non più maire ( ma resta la stessa persona del periodo francese), sulla conferma al ruolo di portiere del castello al sig. Luigi Delle Donne.
Lettera di conferma al ruolo di portiere del castello
Il documento del 20 maggio stabilisce la nomina del nuovo castellano. L’autorità che emette il documento si definisce: “ Governo provvisorio del ducato di Parma e Piacenza”.
Lettera del governo provvisorio ducale
Tra i documenti di questo periodo, la lista di leva del 1814, evidentemente preparata dal governo imperiale è ancora quella stampata in francese, mentre le liste dei coscritti stilate in luglio sono naturalmente in italiano.
Con la Restaurazione segue un intenso flusso di documenti tra le autorità di Parma e il comune, fa impressione solo l’elenco delle diverse tipologie di persone da controllare :
malfattori, forzati liberati, gente sospetta, persone infamate, meretrici, contrabbandieri.
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Ricerca malfattori | Persone infamate |
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Forzati liberati | Gente sospetta |
E ci lascia perplessi trovare la nota “ coppia irregolare oste zitella”: la convivenza non era certamente un reato ma veniva comunque ritenuta sufficientemente anomala da farne oggetto di una velina poliziesca.
Ovviamente non potevano mancare le disposizioni di polizia per osti e albergatori, con tenuta di registri degli ospiti.
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Anche le maschere del giorno di Carnevale avevano una serie di regole d’utilizzo.
Sono naturalmente presenti anche documenti amministrativi, come le patenti ( autorizzazioni all’esercizio di attività), già previsti nel governo imperiale, e recuperate con nuove disposizioni. Infine, viene definito l’elenco di tutti gli atti o documenti che debbono essere scritti su “carta bollata”, che con magnanimità scende dai 50 centesimi dell’epoca imperiale a 45. Di questo documento è curioso notare che i mesi relativi all’emanazione delle disposizioni sono in italiano, mentre i richiami alle disposizioni legislative precedenti sono ovviamente in francese, con il Brumaio, e il Messidoro. Cambiano le forme, ma nella sostanza la struttura statale, l’organizzazione della giustizia e del fisco nel primo anno restano quelle del periodo francese, con l’abolizione dei privilegi dei nobili e del clero.
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Data creazioneMercoledì, 29 Aprile 2020
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Ultima modificaMercoledì, 03 Marzo 2021