FURTI DALLA FAME, PAURA DELLE RAPINE - La fame dell’Ottocento e dei periodi bellici rendeva i furti molto comuni e probabilmente in alcuni casi anche le persone più oneste dovevano scegliere tra la fame e l’arrangiarsi. I furti più diffusi erano naturalmente quelli rivolti all’alimentazione,( le galline), ma era anche normale scoprire che erano stati rubati i pali di sostegno delle viti, per farne legna da ardere. Venivano rubate le pannocchie di granoturco; particolare attenzione era posta all’uva, tant’è che in alcuni poderi si realizzavano delle capanne con frasche o canne ove un ragazzo veniva posto a controllare la vigna. Ci ricorda il sig. Ferrari che un giorno si era assentato dal punto di guardia per una breve rincasata, lasciando però sul posto il piccolo cane; questi tornò rapidamente a casa abbaiando per denunciare la presenza indesiderata dei ladri nel filare. Anche il grano era merce d’interesse, e non era difficile che qualche spigolatrice intraprendente, oltre alle spighe lasciate a terra, raccogliesse qualche altra spiga dai covoni.
A parte i professionisti dei grandi furti e rapine, quello che spaventa molto sono le truffe, per lo più rivolte a persone anziane, e i furti e le rapine nelle case o ville. Da un lato la preoccupazione per la perdita dei beni, ma ancor di più la paura di un intruso che entrato per rubare che più o meno volontariamente ti può fare del male. In effetti i furti non sono rari, ma il battage che ne fanno i media rende il problema decisamente angoscioso per molti. Purtroppo l’attuale cultura sociale ci ha abituati a vivere con distacco dai nostri vicini, e l’essere soli aumenta i rischi e le paure.